martedì 12 gennaio 2016

Il fenomeno delle finte recensioni online non risparmia i libri


 finte recensioni online


Il fenomeno delle false recensioni sul web pare sia un fenomeno inarrestabile e riguarda ogni tipo di prodotto acquistabile, libri compresi. Tante recensioni positive su un prodotto o un servizio, infatti, sembra che siano in grado di influenzare notevolmente le scelte di acquisto degli utenti del web. E’ per questa ragione che molte aziende, per lanciare un prodotto, si affidano a vere e proprie agenzie
che vendono pacchetti di recensioni. A dimostrazione di tutto questo, lo scorso anno il giornale
inglese Sunday Times aveva confezionato in due giorni un libro dal titolo "Everything Bonsai". Libro che in poco tempo aveva scalato la classifica di Amazon Uk nonostante grossolani errori di grammatica e capitoli senza senso. Quello del Sunday Times era stato un esperimento per dimostrare come è facile “lanciare” un libro e farlo apparire come una sorta di bestseller. I giornalisti, infatti, hanno dichiarato che, per far arrivare in cima alla classifica il libro, avevano acquistato un pacchetto di recensioni da un’agenzia, il tutto con poche sterline (ne sarebbero bastate 56, vale a dire circa 75 euro). Questa “sistema” si chiama astroturfing, vale a dire la creazione a tavolino del consenso proveniente dal basso. A seguito di questa inchiesta del quotidiano, Amazon ha fatto delle ricerche e ha scoperto che gran parte di questi commenti positivi provenivano dal sito Fiverr.com, una piattaforma di compravendita di servizi online. La vicenda si è chiusa con Amazon, che ha fatto causa a centinaia di utenti. La vicenda, poi ha coinvolto anche altri siti molto noti, come Tripadvisor.
Rimanendo in tema di libri, è di questi giorni la polemica, sempre in Inghilterra, che vede l’autore di thriller Stephen Leather essere accusato da due altri scrittori, Mosby e Duns, di pubblicare finte recensioni, utilizzando profili falsi, per commentare in modo negativo i loro libri. Un comportamento che, pare, non sia del tutto estraneo a Leather visto che lui stesso già nel 2012 aveva ammesso pubblicamente di fare un uso “al limite della correttezza” delle recensioni online. Vedremo come andrà a finire.

E voi? Quanto vi fate influenzare per l’acquisto di un libro dai commenti e dalle recensioni online?

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