giovedì 3 marzo 2016

Fusione La Stampa-Repubblica, un colosso che farà bene all’informazione?

Fusione La Stampa-Repubblica, un colosso che farà bene all’informazione?


Dopo il matrimonio che ha visto nascere la cosiddetta Mondazzoli, ecco un’altra fusione nell’editoria: quella che vedrà tre quotidiani nazionali - La Stampa, la Repubblica e il Secolo XIX - oltre a 17 testate locali, confluire in un solo gruppo capitanato da Cir, la holding della famiglia De Benedetti.



Un polo dell’informazione con un giro d’affari pari a 750 milioni di euro e una tiratura di quotidiani pari al 23 percento del mercato. In poche parole, un colosso. Vi risparmio tutti i dettagli dell’operazione con le cessioni delle quote fra le varie società. Questa fusione, tra l’altro, ha anche riflessi su Rcs Mediagroup, l’altro colosso dell’informazione ed editore del Corriere della Sera, che vede l’uscita della famiglia Agnelli dall’azionariato.

Insomma, pare proprio che siano iniziati i grandi movimenti nel settore dell’editoria a 360 gradi. Con un mercato in crisi strutturale da anni, l’alternativa per mantenere la linea di galleggiamento, pare sia solo quella di fondersi. La scusa è sempre la stessa: unirsi per trovare una nuova forza e venire incontro alle esigenze di un mercato completamente stravolto negli ultimi anni per poter proporre progetti innovativi. Probabilmente, anche questo mega gruppo che sta nascendo cercherà di innovare un settore dell’informazione che ancora non riesce a trovare la via giusta per riacquisire i lettori di un tempo. Sono però convinta che allearsi per diventare più grandi non sia l’unica alternativa alla crisi. Quello che manca, a mio parere, è la voglia di rischiare e provare nuove strade e questo lo si può fare anche se si è piccoli.

In più, questa fusione rischia di restringere ancora di più quella libertà e pluralità d’informazione che in Italia vede una eccessiva concentrazione in pochi poli di poteri, tra l’altro sempre più legati a doppio filo alla politica. Come anche nel caso della Mondazzoli, che sarà costretta molto probabilmente a cedere qualche marchio, anche questa fusione fra La Repubblica e La Stampa finirà sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust e non è escluso che il gruppo poi dovrà cedere qualche testata. Un mondo dominato solo da giganti non è un bel mondo e mi auguro che i piccoli editori dell'informazione non vengano schiacciati da questi grandi gruppi.


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