Favorire il dialogo per allontanare i pregiudizi e sfidare gli stereotipi: è questa l'idea con con cui è nata la Human Library a Copenhagen, vale a dire la biblioteca vivente.
Vi starete chiedendo cos'è? Semplice: un luogo dove le persone si trasformano in libri. Nata nel 2000 nella capitale danese, la Human Library è stata esportata in circa 70 paesi in tutto il mondo proprio perché la sua funzione di favorire il dialogo e la socializzazione abbattendo le differenze risulta vincente. All'apparenza la Human Library sembra una normale biblioteca con tanto di libri, cataloghi e personale, la differenza risiede nel fatto che, dopo aver scelto il titolo del libro, la persona inizia una conversazione di 30 minuti con una persona in carne ed ossa. Praticamente, gli avventori della biblioteca scelgono il titolo del libro che sintetizza la storia di una persona. Titoli come “il ragazzo gay”, o “Il senzatetto” oppure “ La donna islamica” e via discorrendo. Brevi frasi, come dicevo, che sintetizzano la vita di una persona consapevole di essere legata a degli stereotipi e pregiudizi.
Libri “viventi” che si mettono a disposizione di chi vuole approfondire una certo argomento con una persona che lo vive sulla propria pelle. Una bellissima idea a mio parere che serve per avvicinare le persone e che può valere molto di più di un normale libri di carta. Creata da Ronni Abergel assieme a un gruppo di giovani attivisti, dal 2003 l’Human Library è stata riconosciuta dal Consiglio d’Europa come buona prassi perché all’intolleranza risponde con la comprensione. Anche in Italia ci sono delle Human Library. Se ne possono trovare a Milano, Bologna, Torino e Verona e molte altre ne stanno aprendo in altre città da associazioni che cercano di favore il dialogo e la comprensione fra le persone. Una bellissima iniziativa, che ne pensate? Se avete avuto modo di vivere questa esperienza scrivetemi e sarò felice di pubblicare i vostri pensieri.
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