Correttore di bozze: chi è ? Un nome spesso legato al mondo dell’editoria. Ma di cosa si occupa? Quali sono i suoi compiti ?
Il correttore di bozze è uno specialista dell’errore, un lavoratore attento e scrupoloso, dotato di velocità di lettura, ottima cultura generale, estrema attenzione e concentrazione. Egli, infatti, rileva i refusi,
riguarda gli accenti e controlla gli strafalcioni grafici affinché un testo risulti di ottima qualità. Il suo “tocco” è indispensabile prima che un libro vada mandato in stampa. Egli interviene però su qualsiasi “testo”, oppure lo scritto da inserire su un sito internet.
Un soggetto al quale nulla può o deve sfuggire! Insomma, parliamo dello “Sherlock Holmes” dell’editoria.
Ma come si diventa correttori o, citando gli inglesi, proofreaders?
Cosa serve per diventare correttore di bozze
- conoscere alla perfezione la grammatica italiana;
- occhio attento ed allenato
- essere curiosi
- appassionarsi a qualunque argomento
- elasticità mentale
- pazienza;
- diplomazia (se devi mettere le mani sui testi altrui, devi avere questa dote!)
Correttore di bozze o editor?
L’editor migliora il testo, elimina i difetti, sia a livello contenutistico che stilistico, scompone e ricombina le parti, finché alla fine non si arriva al prodotto finito. Il correttore di bozze rappresenta il passaggio successivo. In teoria dovrebbe comportare solo errori di battitura. Molto spesso, però, di fronte a editing grossolani, incompiuti, si è costretti a lavorare sul testo anche editandolo. Insomma, alla fine l’editor e il correttore si bozze si sovrappongono fino a coincidere”.Il correttore di bozze fino a qualche tempo fa si serviva di alcuni strumenti per correggere:
- righello: si posiziona sotto il testo che si sta correggendo, e viene fatto scorrere man mano che si procede alla correzione, così si è sicuri di non saltare parti di testo.
- penna rossa: viene usata dal correttore di bozze perché l’inchiostro rosso è più visibile, e quindi le correzioni sono immediatamente percepibili. E’ consigliabile che la penna abbia una punta sottile!
- quello non ancora trascritto al computer e trasformato in bozza, è un riferimento importante e va sempre consultato quando abbiamo qualche dubbio.
- lente di ingrandimento:serve ad avere un’immagine più nitida di alcuni particolari che potrebbero sfuggire: virgole, accenti, punti, ecc. Succede anche che a volte il corpo del testo sia così piccolo da costringerci a ricorrere ad un “aiuto”.
Ma sinceramente questa è solo teoria. Nella realtà dei fatti c’è sempre bisogno di far presto per cui per lo più si interviene direttamente sul documento in Word e bisogna essere molto più allenati a cogliere il refuso e non perdere una sola parola, perché la vista si stanca più facilmente a leggere sullo schermo piuttosto che sulla carta. Senza dubbio l’aiuto del correttore automatico è una gran cosa per certi versi, per altri si rivela un’arma a doppio taglio. Io preferivo disattivarlo e affidarmi ai miei occhi.
Vi suggerisco due utili software in alternativa a word:
Ma come si interviene praticamente sugli errori?
Se ci accorgiamo che c’è una successione di parole errata, metteremo su ogni parola un numero che indichi la successione esatta. Il correttore di bozze interviene anche a modificare le parole in corsivo, maiuscolo, minuscolo, ecc., ed anche la spaziatura del testo e l’interlinea. Se per esempio è necessario andare a capo, verrà inserita come segno una parentesi quadra appena inizia il periodo.
Le regole generali di correzione del testo esistono ed è sempre un bene conoscerle, ma è anche vero che si può personalizzare il proprio metodo di correzione, sia che si lavori in redazione, sia che si operi come free-lance. Il correttore di bozze deve essere molto attento alle norme redazionali. Ogni redazione adotta le proprie, inserendole in una “legenda” di cui il correttore prende visione e a cui si deve scrupolosamente attenere.
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Buona Lettura!
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