lunedì 30 novembre 2015

I giovani e la lettura dei giornali


I giovani e la lettura dei giornali


Nei giorni scorsi Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica, ha incontrato al Quirinale una delegazione dell'Osservatorio Permanente dei Giovani Editori. Un incontro importante che rende merito alle tante piccole realtà italiane che, con molti sforzi, cercano di
promuovere cultura. Si è parlato soprattutto delle nuove tecnologie e dei nuovi modi di comunicare fra i giovani e di come questi siano sicuramente strumenti preziosi ma che in alcun modo possono sostituire la lettura tradizionale. Mi trovo d’accordo con il nostro presidente della Repubblica. Di certo, le nuove tecnologie hanno reso tutto molto veloce e le informazioni viaggiano da una persona all’altra ad una velocità impressionante rispetto a qualche anno fa. Quello che si è perso, però, in questi ultimi tempi è la capacità di approfondire un argomento. E’ qui che la classica lettura, di un libro o di un giornale, non potrà mai essere sostituita. L’approfondimento indubbiamente offre spunti di riflessione e di critica che altrimenti non ci sarebbero. Non siete d’accordo anche voi con me? 
I giovani e la lettura dei giornali

E’ anche per questi motivi che elogio il progetto del “Quotidiano in classe” che sta portando avanti l'Osservatorio Permanente dei Giovani Editori. La lettura in classe coinvolge attualmente poco più di due milioni di studenti. Trovo questa iniziativa molto preziosa che può educare le nuove generazioni ad una lettura consapevole e soprattutto anche un modo per mostrare i tanti punti di vista differenti che ci possono essere rispetto alla cronaca e ai fatti che accadono nel mondo. Voi avete avuto esperienze dirette, con figli, nipoti o amici, che con la propria classe partecipano a questo progetto? Sarebbe curioso sapere cosa pensano i giovani di queste letture, sono sicura che avremo risposte molto più positive ed entusiaste di quello che potremmo pensare. 

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