L’ayatollah iraniano Hossein Dehnav: “Se un uomo ingravida la moglie pensando a un’altra donna, i figli nasceranno gay”
No, non è la frase di un libro antico ma la dichiarazione ufficiali di questa settimana di un capo religioso. “Donne, dovete pensare solo al piacere dei mariti. Le donne devono seguire rigidi modelli di comportamento. Quelle che portano male il velo provocano l’omosessualità negli uomini, e la donna deve sottomettersi alle richieste sessuali del marito sempre e in ogni luogo. È bene, però, fare sesso con moderazione, altrimenti l’uomo si satura: mai più di due volte a settimana. Le donne devono portare biancheria intima chiara se hanno la pelle più scura e viceversa”.
Per l’ayatollah, inoltre, il piacere femminile è un peccato: “La donna deve pensare solo al piacere del marito”. Dichiarazioni sicuramente discutibili.
Ma non tutto il mondo musulmano viaggia su questa strada. Proprio in queste ore pare che alla Mecca aprirà il primo sexy shop chiamato “Halal” che può essere tradotto con 'lecito' e secondo Dagospia, Abdelaziz Aouragh il fondatore, un musulmano marocchino, ha dichiarato: “Non vendiamo bambole gonfiabili, solo prodotti che migliorano la sessualità della coppia e oggetti che non violino la legge islamica. L’immagine delle donne in cucina con il burqa non è vera. Rispettiamo e amiamo le donne. Il nostro negozio le mette al centro, offre informazioni e risponde a tante domande sul sesso”.
MMh chissà da esser così 'leciti' da leggere i miei due romanzi....
Noi ancora una volta e Un insolito Natale in Australia
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